Giorgio Buzzi, amministratore delegato del Gruppo Lucefin di Esine (Bs), a Made in Steel ha parlato della ripartenza del settore dell’acciaio e degli scenari 2022 anche alla luce delle risorse che arriveranno con il Piano nazionale di ripresa e di resilienza
Il 2021 si può considerare un anno d’oro per l’acciaio in generale, per Lucefin che anno è stato?
Sicuramente un anno di grande ripresa, dettato anche dalla mancanza di materiale sul mercato, che ci ha portato, soprattutto per quanto riguarda la distribuzione, ad ottimi risultati. La parte produttiva ha sofferto un po’ di più e questo anche perché nei primi mesi del 2021 sono state consegnate le merci ordinate nel 2020. Siamo in attesa di capire cosa succederà con le materie prime perché il valore del rottame è diminuito e i clienti si aspettano una scontistica sugli ordini a venire. Tuttavia le acciaierie parzialmente per la mancanza di rottame ma soprattutto per l’aumento dei costi energetici non si possono permettere una flessione nei valori. I prezzi resteranno in tensione per l’intero anno.
Voi avete un’importante presenza anche in Germania. Che differenze avete riscontrato con il mercato italiano, sempre che ce ne siano state?
L’Italia ha vissuto una ripresa più dinamica. Nell’anno della pandemia, nonostante tutto, il nostro Paese aveva già dato prova di un moto di orgoglio all’italiana per riuscire a sopperire alle esigenze del mercato. Mentre i tedeschi che dipendono molto dalla filiera italica hanno scontato un po’ più di immobilismo. In sintesi il mercato italiano si è ripreso prima di quello tedesco.
Con la vostra controllata Matter siete presenti in maniera importante anche nel mercato dei magazzini automatici. L’andamento positivo del 2021 e le risorse che arriveranno con il Pnrr potrebbero portare ad un aumento degli investimenti delle aziende in questa tecnologia?
Il Piano Industria 4.0, ancor prima del Pnrr, aveva messo l’accento sull’innovazione tecnologica. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, che però dovremo vedere nel dettaglio e nelle linee guida, metterà parecchie risorse a disposizione per gli investimenti. La tecnologia e l’utilizzo del magazzino automatico sono ormai elementi distintivi ed innovativi della distribuzione da cui gli addetti ai lavori non possono più prescindere. La dimostrazione pratica c’è stata anche durante la pandemia. Un magazzino automatico infatti può funzionare con l’ausilio di poche persone e sopperire ad eventuali esigenze dovute alla mancanza di personale.
Vista l’evoluzione degli ultimi anni fare previsioni risulta sempre più complesso, ma cosa vi aspettate dal 2022?.
Gli scenari che si aprono sono diversi. Da un lato le acciaierie vedono un biennio in crescita dal punto di vista della produzione e della distribuzione del materiale. Pur se, purtroppo dovremo abituarci a cambiamenti anche repentini dovuti ad elementi esterni e di geopolitica. La dinamica di mercato fa intravedere l’apertura di un biennio - triennio molto buono in virtù del Pnrr e di appuntamenti come le Olimpiadi Milano - Cortina 2026. Fondamentale sarà la gestione del magazzino e delle scorte in maniera oculata perché gli eventuali cambiamenti veloci e improvvisi potrebbero altrimenti incidere sui bilanci in maniera importante. E non possiamo più permettercelo perché la lente di ingrandimento del sistema finanziario è puntata con forza soprattutto e anche sul settore siderurgico.
Che effetto fa ritrovarsi in fiera dopo quasi due anni di pandemia?
Gli incontri in presenza sono stati fondamentali. Lo smart working è stato uno strumento efficace all’inizio della pandemia perché ha permesso alle aziende di non fermarsi mai. Ma protrarre il lavoro a distanza per troppo tempo comporta il rischio che possa diminuire la sensibilità aziendale e venga a mancare la voglia di condividere e di stare in azienda. Noi dal 15 di settembre siamo rientrati tutti in presenza. Questa fiera è l’elemento di ripartenza a tutti gli effetti.
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